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Io Sono

La mia foto
lugano, Switzerland
ღ ღ ღ capricorno,ascendente leone, luna in acquario. Sono una persona semplice, abbastanza solitaria e avendo intrapreso un nuovo percorso spirituale la solitudine mi aiuta a centrarmi e a meditare.Vivo attimo per attimo,il momento presente e da questo tutto diventa sincronicità. In tutto cio' che si fa, è la Mano di Dio a guidarci, nulla accade per caso...pensaci!!! Quando amo do' tutta me stessa...e ora amo con tutto il mio Cuore...ღ ღ ღ

vivi l'attimo
vivi qui e ora
vivi nel presente
ama incondizionatamente
sii te stesso...sempre
ascolta il tuo Cuore


...che ne sai dell'origine delle lacrime
se non hai mai pianto...
Renato Zero


venerdì 31 ottobre 2008

Neale Donald Walsch


...non puoi trovare o creare un costume abbastanza grande da nascondere il tuo vero Sé a tutti. In verità, stiamo tutti indossando i Nuovi Vestiti dell'Imperatore. Sfiliamo davanti al mondo nudi pensando che nessuno possa vederci. Perché non essere solo fieramente rivelati, e autenticamente chi siamo? E non preoccuparti di essere respinto e solo. È il vero te quello di cui tutti si innamorano e che Dio adora.

Halloween


Halloween (corrispondente alla vigilia della festa cristiana di Ognissanti) è il nome di una festa popolare di origine pre-cristiana, ora tipicamente statunitense e canadese, che si celebra il 31 ottobre. Tuttavia, le sue origini antichissime affondano nel più remoto passato delle tradizioni europee: viene fatta risalire a quando le popolazioni tribali usavano dividere l'anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Nel periodo fra ottobre e novembre, preparandosi la terra all'inverno, era necessario ricoverare il bestiame in luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda: è questo il periodo di Halloween.

Celti
In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti. Questo popolo festeggiava la fine dell'estate con Samhain, il loro capodanno. In gaelico Samhain significa infatti "fine dell'estate" (Sam, estate, e Fuin). A sera tutti i focolari venivano spenti e riaccesi dal "sacro falò" curato dai druidi a Tlachtga, vicino alla reale collina Tara.
Nella dimensione circolare del tempo, caratteristica della cultura celtica, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva né all'anno vecchio e neppure al nuovo; in quel momento il velo che divideva dalla terra dei morti (Tir na n'Og) si assottigliava ed i vivi potevano accedervi .
I Celti non temevano i propri morti e lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi. Da qui l'usanza del trick-or-treating.
Oltre a non temere gli spiriti dei defunti, i Celti non credevano nei demoni quanto piuttosto nelle fate e negli elfi, entrambe creature considerate però pericolose: le prime per un supposto risentimento verso gli esseri umani; i secondi per le estreme differenze che intercorrevano appunto rispetto all'uomo. Secondo la leggenda, nella notte di Samhain questi esseri erano soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini e questo ha portato alla nascita e al perpetuarsi di molte altre storie terrificanti.
Si ricollega forse a questo la tradizione odierna e più recente per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso: "Dolcetto o scherzetto?" ("Trick or treat" nella versione inglese). Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse.
Infine,il nome "Halloween" deriva da "All Hallows Eve",che vuole dire appunto "Vigilia di tutti i santi", perciò "Vigilia della festa di tutti i santi", festa che ricorre, appunto, il 1° di novembre.

Romani
Con il dominio romano, Samhain fu assimilata all'equivalente celebrazione di Pomona, una festa del raccolto, cosicché uscì dai confini etnici sviluppandosi in diverse varianti.
Il cristianesimo, come già la dominazione romana, tentò di incorporare le vecchie festività pagane dando loro una connotazione compatibile con il suo messaggio.
Papa Bonifacio IV istituì la festa di tutti i santi; nella festa, istituita il 13 maggio 610 e celebrata ogni anno in quello stesso giorno, venivano onorati i cristiani uccisi in nome della fede. Per oltre due secoli le due festività procedettero affiancate, sino a che papa Gregorio III (731-741) ne fece coincidere le date. Secondo altre fonti, fu invece Sant'Odilone di Cluny che nel 1048 decise di spostare la celebrazione cattolica all'inizio di novembre al fine di detronizzare il culto di Samhain. Quell'anno l'Ognissanti fu spostata dal 13 maggio al 1 novembre per dare ai cristiani l'opportunità di ricordare tutti i santi e, il giorno dopo, tutti i cristiani defunti (Commemorazione dei Defunti). Per questo nei paesi di lingua inglese la festa divenne Hallowmas, che significa "messa in onore dei santi"; la vigilia divenne All Hallows Eve, che si trasformò nel nome attuale, Halloween.
Si ebbe, inoltre, una recrudescenza di proibizionismo dal 1630 al 1640, quando la chiesa cattolica fece in modo di far sopprimere ogni festa di tipo pagano legata a questa ricorrenza.

Stati Uniti
Negli Stati Uniti le diverse tradizioni legate alla festa d'Ognissanti confluirono, fino ad arrivare alle consuete moderne celebrazioni.
Inizialmente era una festa regionale, le cui caratteristiche erano legate alle culture degli immigrati ed alla fede religiosa personale.
In epoca vittoriana furono gli strati più elevati della società ad impadronirsi della festa: era di moda, negli Stati Uniti, organizzare feste, soprattutto a scopo benefico, la notte del 31 ottobre. Era necessario eliminare i collegamenti con la morte ed amplificare i giochi e la parte scherzosa della festa.
Già nel 1910 le fabbriche statunitensi producevano tutta una serie di prodotti legati unicamente a questa festa. Prende in questo periodo la connotazione di "notte degli scherzi" o "notte del diavolo", durante la quale ci si abbandonava all'anarchia ed erano ricorrenti gli atti di vandalismo, fino al punto da ritenere opportuno l'annullamento della festività.
Con la seconda guerra mondiale si fece leva sul patriottismo americano e la festa servì a tenere alto il morale delle truppe ed il vandalismo degli scherzi di peggiore specie venne eliminato.
Terminato il conflitto mondiale i bambini si impossessarono della festa, anche grazie alle aziende, che dedicarono a loro tutta una serie di costumi, dolci e gadget trasformando la festa in un affare commerciale. Alimentarono l'affare con storie di lamette nei dolci e avvelenamenti di caramelle fatte in casa, inducendo gli americani a volgersi verso dolci preconfezionati.

Jack-o'-lantern
È usanza ad Halloween intagliare zucche con volti minacciosi e porvi una candela accesa all'interno.
Questa usanza nasce dall'idea che i defunti vaghino per la terra con dei fuochi in mano e cerchino di portare via con sé i vivi (in realtà questi fuochi sono i fuochi fatui, causati dalla materia in decomposizione sulle sponde delle paludi); è bene quindi che i vivi si muniscano di una faccia orripilante con un lume dentro per ingannare i morti. Questa usanza fa riferimento anche alle streghe, che nei tempi più remoti venivano bruciate sui roghi o impiccate; infatti, oggi si pensa che queste vaghino nell'oscurità della notte per rivendicare la loro morte (abbigliate in maniera più o meno orrenda) e ne approfittano per usare il loro potere ad Halloween, quando quest'ultimo aumenta in misura maggiore rispetto alla loro normale paranormalità. L'usanza è tipicamente statunitense, ma probabilmente deriva da tradizioni importate da immigrati europei: l'uso di zucche o, più spesso in Europa, di fantocci rappresentanti streghe e di rape vuote illuminate, è documentato anche in alcune località del Piemonte, della Campania, del Friuli (dove si chiamano Crepis o Musons), dell'Emilia-Romagna, dell'alto Lazio e della Toscana, dove la zucca svuotata era nota nella cultura contadina con il nome di zozzo. Anche in varie località della Sardegna la notte della Commemorazione dei Defunti si svolgono riti che hanno strette similitudini con la tipica festa di Halloween d' oltreoceano, nel paese di Pattada si incidono le zucche e all' interno viene accesa una candela, in altri paesi si svolge il rito delle "Is Animeddas" (Le Streghe), del "Su bene 'e is animas", o del “su mortu mortu”, dove i bambini travestiti bussano alle porte chiedendo doni.
La leggenda narra anche di un ragazzo, "Jack",il quale compiva solo atti malvagi,che, quando morì, divento' un fantasma vagando con una lanterna ricavata da una zucca illuminata.

giovedì 30 ottobre 2008

Victoria Falls - Africa





Spettacolo della Natura!!!

mercoledì 29 ottobre 2008

La Grande Muraglia




La Grande Muraglia, nota come una delle sette meraviglie del mondo, è il maggiore progetto difensivo dell’antichità eretto nel periodo di tempo più lungo. Sulla mappa cinese le sue grandiose mura si estendono per quasi 7000 km. Nel 1987 la Grande Muraglia è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondiale. L’inizio della costruzione della Grande Muraglia si può far risalire al nono secolo a.C. Per difendersi dagli attacchi delle minoranze etniche che vivevano nel nord, i governanti della Cina centrale collegarono le torri di vedetta con muraglie, formando alla fine la Grande Muraglia. Nel periodo dei Regni Combattenti (VII-VI sec. a.C.), a causa delle continue lotte e per autodifesa, i regni costruirono grandi muraglie. Nel 221 a.C., dopo aver unificato la Cina, l’imperatore Qing Shihuang collegò le grandi muraglie costruite dai vari regni, in modo da formare una barriera al confine settentrionale, così da difendersi dagli attacchi delle popolazioni nomadi provenienti dalle praterie della Mongolia Interna. Allora la Grande Muraglia superava ormai i 5000 km. Dopo la dinastia Qin, la dinastia Han prolungò la Grande Muraglia a 10.000 km. In oltre 2000 anni di storia, i governanti di ogni periodo hanno costruito in varie dimensioni la Grande Muraglia, per una lunghezza totale superiore a 50.000 km, sufficiente a fare un giro completo della terra.

Parlando attualmente della Grande Muraglia, si indica di solito la Grande Muraglia costruita al tempo della dinastia Ming (1368-1644). La Grande Muraglia inizia ad ovest dal Passo di Jiayuguan, nella provincia del Gansu, raggiungendo ad est il fiume Yalujiang, nella provincia del Liaoning, attraversando 9 province, città e regioni autonome, con una lunghezza di 7300 km. Come un’ opera difensiva, la Grande Muraglia è stata costruita seguendo i pendii dei monti, attraversando deserti, praterie e paludi, con una struttura molto complessa. Secondo la situazione del terreno, i costruttori hanno adottato diverse strutture speciali, il che dimostra l’intelligenza degli antenati della nazione cinese.

La Grande Muraglia è realizzata all’esterno con grandi mattoni e lastre di pietra, mentre all’interno si trova della terra dell’altopiano del loess e pietre frantumate. Ha un'altezza media di circa 10 m, una larghezza di 6,5 m alla base e 5,5 m alla sommità, e sulla cima possono passare 4 cavalli affiancati, facilitando il trasporto delle truppe, del cibo e delle armi. All’interno della mura ci sono scale di accesso di pietra, che faciltano la salita e la discesa. Ad una certa distanza si trovano fortini e torri di segnalazione. I fortini servivano come deposito di armi e cibo e per il riposo dei soldati, riparandoli anche in caso di incursioni nemiche, mentre dalle torri si potevano fare segnazioni, trasmettendo informazioni in tutto il paese.

Attualmente la funzione militare della Grande Muraglia è ormai venuta meno, tuttavia la sua particolare bellezza architettonica non finisce di stupire. La bellezza della Grande Muraglia è maestosa, risoluta e grezza. Le alte mura lunghe diecimila li (5000 km), serpeggianti lungo i monti, ne delineano il chiaro profilo, come un drago che danza maestoso nell’aria; vista da vicino, la grandiosa Grande Muraglia, con le mura in movimento, le alte piattaforme e le torri di segnalazione, forma un meraviglioso dipinto con punti, linee e piani in movimento, ricco di un grande fascino artistico.

La Grande Muraglia è dotata di un grande significato culturale e storico e di un forte valore turistico. In Cina si dice che chi non sale sulla Grande Muraglia non è un vero uomo. Tutti i turisti cinesi e stranieri considerano la visita alla Grande Muraglia un onore, in modo particolare i leader stranieri. Alcuni tratti della Grande Muraglia ben conservati, come Badaling, Simatai, Mutianyu, Shanghaiguan, chiamato “il primo passo del mondo”, e Jiayuguan, nella provincia del Gansu, all’estremità occidentale, costituiscono famosi siti turistici visitati ogni anno da un gran flusso di appassionati.

La Grande Muraglia concentra l’intelligenza, il sangue e il sudore di centinaia di migliaia di antichi cinesi; dopo migliaia di anni, rimane ferma nella sua imponenza. La sua maestosità ed eterno incantesimo sono diventati il simbolo della continuità di generazione in generazione della nazione cinese e del suo spirito. Nel 1987 “il simbolo della nazione cinese” è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale.

Renato Zero, Laura Pausini, Claudio Baglioni - I migliori anni della nostra vita

http://it.youtube.com/watch?v=30yCp-rrhoA

Tiziano Ferro - Imbranato...(come me... ღ ღ ღ)

http://it.youtube.com/watch?v=RL8zMj5Xdd4

martedì 28 ottobre 2008

Samurai



La Storia dei Samurai

Gli antichi guerrieri Yayoi svilupparono armi, armature ed un codice, che durante i secoli successivi diventarono il fondamento per i Samurai. Le prime armi includevano arco, frecce e spade. L'armatura includeva un elmo che proteggeva testa e collo, una corazza che proteggeva il torace, ripari per le braccia e le spalle e una protezione per l'addome. Più tardi le armature compresero anche protezioni per gambe e cosce. L'armatura cambiò con l'evolversi della battaglia. Nel quinto secolo l'introduzione dei cavalli in Giappone rivoluzionò i combattimenti. Ci fu un altro cambiamento decisivo nel quindicesimo secolo, l'introduzione delle armi da fuoco a causa della continuità della guerra.
Il codice si sviluppò dal Kyuba no michi (Via del Cavallo e dell'Arco), raccolta cinese di precetti sul valore dei guerrieri in combattimento, al Bushido (Via del Guerriero).

Bushido è il codice che sta alla base della condotta e dei valori di ogni Samurai. La filosofia del codice Bushido è la "libertà dalla paura"; esso afferma che il Samurai è superiore alla sua paura della morte. Questo gli dà la serenità e la forza di servire il suo maestro fedelmente, morendo se necessario. Il dovere è il primo valore del Samurai.

I Samurai sorsero durante le continue battaglie per estendere i propri domini fra le tre principali casate: i Minamoto, i Fujiwara ed i Taira.
I Samurai diventarono una vera e propria classe sociale tra il nono ed il dodicesimo secolo. Venivano chiamati in due modi: Samurai (cavalieri) e Bushi (guerrieri). Alcuni di loro erano legati alla classe dominante, altri venivano assunti: giuravano fedeltà ai loro Daimyo (feudatari) e ricevevano in cambio titoli e terreni. I Daimyo si servivano dei Samurai per espandere i propri domini e per proteggere i terreni che già possedevano.

I Samurai erano esperti sia nei combattimenti a cavallo che a piedi, si esercitavano ad affrontarsi armati e disarmati. I primi Samurai erano specializzati nei combattimenti con arco e frecce; usavano le spade solo nelle mischie e per decapitare i nemici.
Le battaglie contro i Mongoli portarono alcuni cambiamenti. I Samurai iniziarono ad usare di più le spade, ed anche le lance ed i naginata (tipo di alabarda con la lama molto arcuata).

I Samurai portavano due spade (daisho): una lunga, e l'altra corta. La spada lunga (daito - katana) superava i 60 cm, quella corta (shoto - wakizashi) misurava tra i 30 ed i 60 cm. I Samurai davano spesso un nome alla propria spada e credevano che fosse la fonte del loro valore in battaglia.
Le spade più antiche erano diritte ed erano importate da Corea e Cina. Ma poiché i Samurai desideravano spade più resistenti e affilate, comparvero le spade a lama curva che conosciamo ancora oggi.
Le spade erano fatte di ferro in lega col carbonio. Gli spadai usavano fuoco, acqua, incudine e martello per dare forma alle spade. Dopo la forgiatura, le lame venivano lucidate e preparate per la "confezione" finale. La lama veniva poi provata su cadaveri o su criminali condannati, cominciando dalle ossa piccole fino a quelle più grandi. Spesso i risultati venivano incisi sul nakago (il pezzo di metallo che univa la lama all'elsa).

Date importanti per i Samurai

660 a.C. - Secondo la leggenda Jinmu Tenno, figlio della dea del sole, fu incoronato primo imperatore del Giappone.

400 d.C. ca - Introduzione dei cavalli nei combattimenti.

500 d.C. ca - Arrivo del Buddhismo in Giappone.

1180-85 d.C. - Yoritomo Minamoto si schiera contro il clan Taira nella guerra di Genpei

1192 d.C. - Yoritomo diventa il primo Shogun a vita in Giappone ed instaura il suo governo di Samurai a Kamakura.

Tardo 1200 d.C. - Invasione dei Mongoli in Giappone. I Samurai sviluppano uno stile di combattimento che ha la spada come fulcro.

1400 d.C. ca - I maestri spadai fondano le prime scuole dove insegnano le loro tecniche di ken-jutsu.

1467-77 d.C. - La guerra degli Onin vede il declino del potere dello Shogun ed inizia la Sengoku Jidai ("L'era della guerra nel Paese") che continua per 150 anni.

1542 d.C. - Introduzione delle armi da fuoco portoghesi.

1630 d.C. - Il Giappone si isola dal mondo.

1854 d.C. - Il commodoro Matthew Perry obbliga il Giappone ad aprire dei porti al commercio.

1868 d.C. - L'imperatore Meiji istituisce il "Giuramento dei Cinque Articoli" con il quale inizia a smantellare la classe dei Samurai.

1873 d.C. - L'imperatore Meiji apre l'esercito a tutti e rende la leva obbligatoria.

1876 d.D. - L'imperatore Meiji dichiara illegale portare spade. La classe dei Samurai scompare dopo quasi mille anni di esistenza.

I termini di un Samurai

Batto-jutsu- Arte della progettazione di una spada
Budo - Arti Marziali o Tecniche di combattimento
Bushido - Via del Guerriero
Chokuto - Spada diritta usata dai primi Samurai
Daimyo - Feudatario
Daisho - Le due spade di un Samurai (una lunga - katana, una corta - wakizashi)
Giri - Doveri di un Samurai
Kampaku - Reggente
Katana - Spada lunga
Ken - Spada - specialmente se antica e a doppia lama
Ken-jutsu - Arte della Spada
Kyo-jutsu - Combattimento con arco e frecce
Kyuba no michi - Via del Cavallo e dell'Arco
Muramasa - Spadaio
Naginata - Lunga alabarda con una lama incurvata ad un'estremità
No-dachi - Spada lunga
Ronin (o Ruroni) - Samurai senza padrone
Ryu - Particolare scuola di arti marziali
Samurai - Membro della classe dei guerrieri
Sensei - Maestro
Seppuku - Suicidio rituale
Shogun - Generale supremo ("Signore della guerra")
So-jutsu - Combattimento con le lance
Sohei - Monaco guerriero
Tachi - Spada lunga e molto incurvata che usavano gli antichi Samurai a cavallo
Wakizashi - Spada corta

Giovanna d'Arco 6 gennaio 1412 - 30 maggio 1431


Quando Giovanna d'Arco (in francese Jeanne d'Arc o Jehanne Darc, nella versione più arcaica) nacque, a Domrémy, in Lorena, nel 1412, da una famiglia di poveri contadini, da circa cinquant'anni la Francia era un paese sempre in subbuglio, con i feudatari continuamente miranti a superare in potenza il sovrano, sobillati dalla monarchia inglese che mirava a conquistarla.
Nel 1420, dopo anni di lotte sanguinose, un re inglese si fece riconoscere sovrano del Regno unito di Francia e d'Inghilterra, e Carlo VII, detto il Delfino, l'ultimo principe francese, non riconosciuto re dai nemici, divenuto un sovrano senza corona e senza regno, al quale non restava che un misero lembo di terra, non riusciva a fronteggiare la disperata situazione in cui versava il suo paese.

Ero nel tredicesimo anno della mia vita, quando Dio mandò una voce per guidarmi. Dapprima rimasi spaventata:" Sono una povera ragazza che non sa né guerreggiare né filare" risposi. Ma l'angelo mi raccontò che pietà fosse il regno di Francia e mi disse: "Verranno a te Santa Caterina e Santa Margherita. Opera come ti consigliano, perché loro sono mandate per consigliarti e guidarti e tu crederai a quanto esse ti diranno.
Nel 1429, forte della sua fede, convinta di essere stata scelta da Dio per salvare la Francia piegata dalla estenuante guerra dei Cent'anni, armata solo della sua giovinezza e del suo coraggio, Giovanna, umile pastorella analfabeta, che aveva solo tredici anni, fattasi interprete dei sentimenti di tutto il popolo francese, in abito maschile e coi capelli tagliati corti alla maniera dei ragazzi, accompagnata da tre cavalieri, dopo aver percorso 2500 chilometri, si presentò alla corte di Carlo VII e chiese al re di poter cavalcare - senza nessun comando - alla testa dell'esercito che andava a soccorrere Orléans, stretta d'assedio dall'esercito di Enrico VI.

Andai da lui e gli dissi:" Dio vi dia dolce vita, Delfino! Mi chiamo Giovanna la Pulzella e il Re del Cielo per me vi avverte che sarete consacrato e coronato a Reims. Vi dico da parte del Signore che siete il vero erede di Francia e figlio di re.
Conducetemi a Orléans! Che mi si diano uomini in gran numero: gli inglesi saranno cacciati e annientati. L'assedio di Orléans sarà tolto, il re consacrato a Reims, la città di Parigi riportata all'obbedienza del re".
Con la sua fede e il suo entusiasmo, nonostante la diffidenza dei consiglieri, convinse il Delfino che le concesse quanto chiedeva.
E così Giovanna, che aveva infiammato l'animo di tutti i francesi, sostenuta dalle acclamazioni delle genti dei villaggi e degli uomini d'armi , ricoperta di una fulgida armatura, eretta sul suo cavallo bianco, con un bianco stendardo seminato di fiordalisi, sul quale vi erano scritti i nomi di Gesù e Maria, stendardo che sempre portava in una mano quando andava contro il nemico per evitare di ucciderlo, si pose alla testa dell'esercito che si proponeva di condurre alla vittoria.
Tra maggio e luglio Giovanna e il suo esercito incalzarono gli inglesi, che credevano la fanciulla una strega suscitata contro di loro dall'inferno, ruppero l'assedio di Orléans, liberarono la città e sconfissero i nemici; finalmente, il 7 luglio del 1429, a Reims, Carlo VII fu consacrato re.

Alla grande vittoria, purtroppo, il sovrano, incerto ed esitante, non fece seguire un'azione militare risolutiva e Giovanna fu lasciata sola.
Invano l'8 settembre organizzò un'azione sotto le mura di Parigi; nonostante fosse stata ferita dalla freccia di un arciere nemico continuò a combattere, ma, infine, suo malgrado, dovette obbedire ai capitani e ritirarsi da Parigi.
Giovanna, però, non si arrese, dovunque era il pericolo, forte della sua baldanza giovanile, accorreva;nella primavera del 1430 volle marciare su Compiègne per difenderla dagli anglo-borgognoni ma, durante una ricognizione, all'improvviso fu circondata, catturata e consegnata a Giovanni di Lussemburgo, che la cedette come bottino di guerra agli Inglesi, e Carlo VII non tentò neppure di liberarla.
Cominciò, allora, il martirio del carcere e l'onta dei processi; tradotta a Rouen, davanti a un tribunale di ecclesiastici, nel 1431 venne incolpata di eresia ed empietà, false accuse che tendevano a celare il significato politico della sua condanna.
All'alba del 30 maggio 1431 la Pulzella d'Orlèans fu arsa viva. Tra il fumo e le faville, mentre già il suo corpo era avvolto dalle fiamme, fu udita gridare con voce forte, per sei volte Gesù!, poi chinò la testa e spirò.

"Siamo tutti perduti!" gridarono i carnefici "abbiamo bruciato una santa."
Diciannove anni dopo, quando Carlo VII rioccupò Rouen, Giovanna fu riabilitata.
Canonizzata nel 1920, eroina tra le più fulgide della storia, Giovanna d'Arco ha ispirato scrittori e musicisti, come Shakespeare, Schiller, Verdi, Listz e Shaw, perché simbolo di fede, di eroismo e di amore patriottico. Fu riabilitata nel 1456. Nel 1920, Benedetto XV, la proclamava Santa.
Santa Giovanna D'Arco ricorre il 30 maggio.

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Frase Celebre di Giovanna D'Arco:
"Chi mi ama, mi segua!"



lunedì 27 ottobre 2008

Chi Vincerà le elezioni USA il 7 novembre 2008?


''Obama e' la scelta migliore''...
''Il democratico ha i numeri per essere un buon presidente... Abbiamo scoperto molte cose su Barack Obama e John McCain durante questa campagna... Per noi sono sufficienti per essere fiduciosi che Obama sia la scelta giusta''...
da "IL TEMPO. IT"

Anche per me è la scelta migliore, ma su questo commentero' il 5 novembre prossimo!!!

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita - Paulo Coelho


- Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.

- Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.

- Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.

- Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.

- Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.

- Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.

- Che la pazienza richiede molta pratica.

- Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.

- Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.

- Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.

- Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.

- Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.

- Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.

- Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.

- Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

- La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.

- E' vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.

- Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.

- Non cercare le apparenze, possono ingannare. Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi. Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.

- Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.

- Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!

- Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.

- Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.

- Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.

- Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.

- Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.

- Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange".

- Quando un uomo vuole qualcosa, deve essere consapevole di stare correndo un rischio. Ma è proprio questo a rendere la vita interessante.

- Magari fossimo tanto illuminati da sentire il silenzio!

- Non é necessario scalare una montagna per sapere se è alta.

- Il Buon Combattimento è quello che viene intrapreso in nome dei nostri sogni.

- Un nemico rappresenta sempre il nostro lato debole. Può essere la paura del dolore fisico ma anche la sensazione prematura della vittoria, oppure il desiderio di abbandonare il combattimento pensando che non ne valga la pena.

- Non cercare di sfoggiare il coraggio quando basta l'intelligenza.

- Ogni essere umano ha dentro di sé qualcosa di più importante di se stesso: il proprio dono.

- Scegliere un cammino significa abbandonare gli altri. Se si vogliono percorrere tutti i cammini possibili si finisce per non percorrerne nessuno.

- Sono tante le cose che perdiamo per la paura di perderle.

- Quanto più capisci te stesso, tanto più capirai il mondo.

- Il cammino della saggezza consiste nel non aver paura di commettere errori.

- Il Bene e il Male hanno la stessa faccia. Tutto dipende dal momento in cui attraversano il cammino di ogni essere umano.

- Il vero io è quello che tu sei non quello che hanno fatto di te.

- Sii come la fonte che trabocca e non come la cisterna che racchiude sempre la stessa acqua.

- Quando si rimanda il raccolto, i frutti marciscono, ma quando si rimandano i problemi, essi non cessano di crescere.

- Cogli ogni opportunità che la vita ti dà, perché, se te la lasci sfuggire, ci vorrà molto tempo prima che si ripresenti.

- Quando un uomo cammina incontro al proprio destino, spesso è costretto a cambiare direzione.

- Il dono appartiene a chi lo accetta. Basta solo credere e non avere paura di commettere errori.

- Nessun giorno è uguale all'altro, ogni mattina porta con sé un particolare miracolo, il proprio momento magico, nel quale i vecchi universi vengono distrutti e si creano nuove stelle. Dio, nella sua infinita saggezza, ha nascosto l'inferno in mezzo al paradiso per fare in modo che stessimo sempre attenti. Chi presta attenzione al proprio giorno, scopre l'istante magico. L'istante magico è quel momento in cui un si o un no può cambiare tutta la nostra esistenza

L'atteggiamento mentale positivo


Il fattore più importante per conquistare e conservare la salute è un costante «atteggiamento mentale positivo». Vi sono prove sempre più evidenti sul fatto che ciò che noi pensiamo, sentiamo o ci raffiguriamo mentalmente ha un enorme effetto sul modo in cui funziona il nostro corpo.
La nostra mente è molto potente, eppure noi utilizziamo solo una frazione delle sue capacità. Ci dovrebbe essere un «manuale del proprietario» che permettesse a ognuno di noi di sfruttare al massimo la propria mente. È piuttosto ovvio che questo è proprio quello che molte persone cercano, dal momento che in cima all'elenco dei libri più venduti c'è sempre una pubblicazione sul «fai da te» psicologico. Molti di questi libri rappresentano una valida lettura e sono in grado di indurre dei mutamenti nelle persone, se queste accettano di agire di conseguenza. In apparenza, queste pubblicazioni vertono su temi differenti; quanto alla sostanza, ciò che tutte si prefiggono è di aiutare l'individuo a raggiungere l'«autorealizzazione».
L'autorealizzazione è un concetto sviluppato da Abraham Maslow, il padre fondatore della psicologia umanista. I suoi lavori e le sue teorie sono stati il risultato di profonde ricerche su persone psicologicamente sane per un periodo di più di trent'anni. Maslow è stato il primo psicologo che ha studiato le persone sane. Era profondamente convinto che lo studio di queste avrebbe costituito un solido fondamento per le teorie e i valori di una nuova psicoterapia. Maslow scoprì che gli individui sani sono spinti verso l'autorealizzazione, un processo di «continua realizzazione di potenzialità, capacità, talenti, come adempimento di una missione (o richiamo, fato, destino o vocazione), come una totale conoscenza e accettazione dell'intrinseca natura della persona, come una tendenza sempre più forte verso l'unità, l'integrazione o la sinergia all'interno della persona».
Maslow elaborò una piramide a cinque livelli dei bisogni umani in cui lo sviluppo della personalità progredisce da un livello a quello successivo. I bisogni dei livelli inferiori devono essere soddisfatti prima di passare a quelli successivi. Quando i bisogni sono soddisfatti, l'individuo si muove verso il benessere, ovvero la salute. I bisogni primari, che sono alla base della piramide, sono i bisogni fondamentali di sopravvivenza o fisiologici: il soddisfacimento della fame, della sete, la sessualità, e il riparo. Questi sono i bisogni biologici essenziali. Il passo successivo è il bisogno di sicurezza: tranquillità, ordine e stabilità. Questi sentimenti sono essenziali per affrontare il mondo. Se vengono soddisfatti, l'individuo può progredire verso il livello successivo, l'amore. Si riferisce alla capacità di amare e di essere amati.
Il passo seguente, l'autostima, richiede l'approvazione, il riconoscimento e l'accettazione. Questi elementi contribuiscono in modo decisivo a un'alta autostima e al rispetto di sé. Il passo finale è l'autorealizzazione: l'utilizzazione del potenziale creativo dell'individuo per l'autoappagamento.
Studiando le persone autorealizzate, Maslow osservò che queste avevano delle caratteristiche straordinariamente analoghe.

Ecco, in forma riassuntiva, alcune delle sue scoperte.
Gli individui autorealizzati percepiscono la realtà con maggiore efficacia degli altri e sono più a loro agio all'interno di essa. Hanno un'insolita capacità di individuare ciò che è falso, fasullo e disonesto nella personalità di un individuo. Giudicano correttamente ed efficacemente le esperienze, la gente e le cose. Hanno la capacità di essere obiettivi nei riguardi delle loro stesse forze, delle loro possibilità e dei loro limiti. Questa «auto consapevolezza» permette loro di definire con chiarezza i valori, le mete, i desideri e i sentimenti. Non hanno paura dell'incertezza.

Gli individui autorealizzati riescono ad accettare se stessi, gli altri e la natura. Sono in grado di capire i loro difetti umani senza condannarli. Non hanno un' assoluta mancanza del senso di colpa, della vergogna, della tristezza, dell' ansia, degli atteggiamenti di difesa, ma non provano questi sentimenti con una inutile o poco realistica intensità. Quando si sentono colpevoli o rimpiangono qualcosa, cercano di provvedere. In generale, si rammaricano di constatare la differenza fra ciò che è e ciò che dovrebbe essere.

Gli individui autorealizzati sono relativamente spontanei nel loro comportamento e lo sono molto di più nella loro vita interiore, nei loro pensieri e nei loro impulsi. Sono anticonformisti nei loro impulsi, nei loro pensieri e nella loro consapevolezza. Raramente sono anticonformisti nella sfera sociale, ma altrettanto raramente permettono alle convenzioni di impedire loro di fare qualcosa che considerano importante o fondamentale.

Gli individui autorealizzati tendono a risolvere i problemi a favore della vita, invece di orientarsi e di incentrarsi sul proprio io. Di solito hanno una missione nella vita, un problema esterno a loro che richiede molte delle loro energie. In generale questa missione è altruistica e coinvolge aspetti filosofici ed etici.

Gli individui autorealizzati hanno capacità di distacco e bisogno di riservatezza. Spesso riescono a rimanere al disopra delle parti, a non farsi turbare da ciò che irrita gli altri. Il significato della loro vita è l'autodeterminazione, la padronanza di sé, e l'essere una persona attiva, responsabile, autodisciplinata e in grado di decidere, piuttosto che essere una pedina o una persona impotente e dominata dagli altri.

Gli individui autorealizzati hanno una meravigliosa capacità di apprezzare sempre di più i piaceri fondamentali della vita come la natura, i bambini, la musica e le esperienze sessuali. Si accostano a queste esperienze basilari con soggezione, piacere, meraviglia e persino estasi.

Gli individui autorealizzati hanno spesso esperienze mistiche o «eccezionali», o periodi di intense emozioni in cui trascendono l'io. Provano sensazioni di orizzonti sconfinati, di illimitata potenza e nello stesso tempo sentono di essere quanto mai indifesi; si verificano una perdita di spazio e tempo e sensazioni di grande estasi, meraviglia e soggezione, e alla fine l'esperienza termina con la convinzione che sia accaduto qualcosa di estremamente importante e valido, così che la persona viene in una certa misura trasformata e rafforzata dall'esperienza.

Gli individui autorealizzati hanno profonde sensazioni di identificazione, simpatia e affetto nei confronti degli altri, nonostante saltuarie arrabbiature, sensi di fastidio o di disgusto.

Gli individui autorealizzati hanno rapporti interpersonali più profondi e più incisivi della maggior parte degli altri adulti, ma non necessariamente più profondi di quelli dei bambini. Sono capaci di una maggiore intimità, di un più grande amore, di una più completa identificazione, e sono in grado di superare i confini dell'io con una facilità ben più grande di quella che gli altri ritengono possibile. Ne consegue, fra l'altro, che gli individui autorealizzati hanno legami particolarmente profondi con un numero di persone relativamente
ridotto e la loro cerchia di amici è piccola. Tendono ad essere gentili o almeno pazienti quasi con tutti, eppure parlano con realismo e durezza delle persone che si meritano questo atteggiamento, in particolare gli ipocriti, gli arroganti, i presuntuosi, o le personalità «gonfiate».

Gli individui autorealizzati sono democratici nel senso più profondo del termine. Sono cordiali con chiunque, indipendentemente dalla classe sociale, dall'educazione, dai convincimenti politici, dalla razza o dal colore della pelle. Ritengono che sia possibile imparare qualcosa da chiunque. Sono umili nel senso che sono consapevoli di quanto poco sanno in confronto a quello che si potrebbe sapere e a quello che gli altri conoscono.

Gli individui autorealizzati hanno una forte etica e una morale altrettanto solida. Tuttavia, il loro concetto di giusto e sbagliato, di buono e cattivo spesso non è convenzionale.

Gli individui autorealizzati mostrano un vivo senso dell'umorismo, senza tracce di ostilità. Non ridono alle battute che feriscono altre persone o che hanno lo scopo di mettere in risalto l'inferiorità di altri. Possono prendere in giro gli altri in generale, o se stessi, se sono sciocchi o cercano di «farsi grandi», mentre invece non lo sono. Tendono a un umorismo più riflessivo che susciti un sorriso, che sia intrinseco alla situazione e spontaneo.

Gli individui autorealizzati sono molto creativi e pieni di immaginazione. La creatività di un individuo autorealizzato non è un talento particolare, come nel caso di Mozart, ma piuttosto è simile all'ingenua e universale creatività del bambino innocente.

L'autorealizzazione non accade all'improvviso. Avviene a gradi, a mano a mano che impercettibili cambiamenti si accumulano l'uno dopo l'altro. Il primo passo è assumersi la responsabilità del proprio atteggiamento mentale, la partecipazione a un seminario della vita, della propria situazione attuale e della propria salute. Il passo successivo è intraprendere le azioni necessarie per apportare i cambiamenti che si desiderano. Queste azioni possono comprendere la lettura di un libro, la partecipazione ad un seminario e magari la ricerca di un aiuto e di un parere professionale. Oppure potrebbe trattarsi semplicemente di fare le cose che vi riproponete di fare da anni, ma che finora avete rimandato. Agite! Fate scelte salutari in tutti gli aspetti della vostra vita e ne sarete ricompensati.

Maslow propose un ordine dei bisogni secondo il quale alcuni bisogni vanno soddisfatti prima che nascano quelli del livello successivo .


Bisogni fisiologici :
fame, sete, sonno, potersi coprire e ripararsi dal freddo, sono i bisogni fondamentali ,connessi con la sopravvivenza .

Bisogni di sicurezza :
devono garantire all'individuo protezione e tranquillità .

Bisogno di appartenenza :
consiste nella necessità di sentirsi parte di un gruppo, di essere amato e di amare e di cooperare con altri .
E' molto sentito dall'adolescenza .

Bisogno di stima :
riguarda il bisogno di essere rispettato, apprezzato ed approvato, di sentirti competente e produttivo .

Bisogno di auto realizzazione :
inteso come l'esigenza di realizzare la propria identità e di portare a compimento le proprie aspettative, nonché di occupare una posizione soddisfacente nel proprio gruppo.

A questi cinque livelli si aggiunge il "Bisogno di trascendenza" inteso come tendenza ad andare oltre se stessi, per sentirsi parte di una realtà più vasta, cosmica o divina .

Nella Nebbia Hermann Hesse






E' strano vagare nella nebbia...
Solo è ogni cespuglio e pietra...
Nessun albero vede l'altro...
Ognuno è solo....

Pieno di amici era per me il mondo...
Quando la mia vita era ancora luminosa...
Adesso, che la nebbia cala...
Nessuno si vede più...

In verità, nessuno è saggio...
Se non conosce il buio...
Che piano ed inesorabilmente...
Da tutti lo separa...

Strano, vagare nella nebbia...
Vivere è essere soli...
Nessuno uomo conosce l'altro...
Ognuno è solo...

Mel Gibson Biografia






Nome Mel Gibson
Data di nascita 03 Gennaio 1956
Luogo di nascita Peekskill
Paese Usa

Mel Gibson , nome completo Mel Columcille Gerard Gibson (Peekskill, 3 gennaio 1956) è un attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense naturalizzato australiano.
Principalmente noto per la serie di film di Mad Max e Arma letale, nel tempo Gibson si è dimostrato ottimo attore drammatico e regista, aggiudicandosi l'Oscar al miglior regista nel 1995 col film Braveheart - Cuore impavido. Nel 2004 ha diretto il kolossal-scandalo La passione di Cristo.
Gibson è nato a Peekskill, New York, sesto di dieci figli nati da Hutton Gibson e Anne Reilly Gibson. La famiglia ha anche adottato un bambino, portando il numero dei figli a undici. Anche uno dei fratelli di Mel, Donald, è attore.
Il primo nome di Gibson, Mel, deriva da un Santo irlandese del 500, fondatore della diocesi di Ardagh; anche il secondo nome (Columcille) è collegato a un Santo irlandese. Gibson ha sempre mantenuto la cittadinanza americana anche se è vissuto per una decina di anni in Australia. Si trasferì lì nel 1968 a seguito di una vincita in denaro del padre al famoso Quiz della tv americana, Jeopardy!. La lontananza dagli Stati Uniti permise ai fratelli maggiori di Gibson di evitare l'arruolamento per la Guerra del Vietnam.
Il 2 agosto 2006 è stato arrestato per guida in stato di ebrezza ed è stato condannato a 3 anni con la condizionale.
Nei primi film interpretati da Gibson, l'attore mostra un marcato accento australiano.
Nel 1977 Gibson si è diplomato nell' accademia di arte drammatica di Sydney (la NIDA), iniziando subito ad avere delle particine in serie televisive come The Sullivans, Cop Shop e Punishment, e in un film: Summer City - Un'estate di fuoco.
Nel 1979 fu scelto da George Miller come protagonista del film Interceptor, che ottenne un tale successo da generare due sequels, entrambi interpretati da Gibson (Interceptor - Il guerriero della strada e Mad Max oltre la sfera del tuono).
Nel 1981 il suo nome divenne famoso in tutto il mondo grazie all'interpretazione nel film Gli anni spezzati di Peter Weir, film basato su un episodio della Prima Guerra Mondiale che vide gli australiani combattere contro i Turchi nella località anatolica di Gallipoli. Il suo debutto a Hollywood avvenne nel 1984 in Il Bounty nel ruolo di Fletcher Christian che fu di Marlon Brando nel 1962 e di Clark Gable nel 1935; le cronache raccontano di un rapporto turbolento con il coprotagonista del film Anthony Hopkins.
Al 1987 risale il primo episodio di Arma letale, che portò Gibson al grandissimo successo internazionale, consenso di pubblico bissato con tutti e quattro i film della serie (1989, 1992 e 1998).
Arma letale (in inglese "lethal weapon") è la storia di due poliziotti: Martin Riggs (Mel Gibson) e il sgt Martaugh (Danny Glover). Riggs ha perso la moglie poco prima di conoscere Martaugh, la mancanza della moglie, molte volte, lo porta al punto di uccidersi ma con l'aiuto di Martaugh riuscirà ad abbandonare l'idea del suicidio. Martaugh è più volte sul punto di ritirarsi in pensione, ma il suo amico Riggs lo convincerà sempre a restare con lui per le strade di Los Angeles. Costretti a lavorare insieme i due diventano inseparabili compagni di lavoro e di vita. Le loro avventure sono condite da incredibili scene d'azioni, tanto humour e una spettacolare colonna sonora. È un film cult degli anni 80.
Di recente i produttori gli hanno proposto di girare un quinto episodio di questa fortunata serie ma il regista si è rifiutato.
Nei primi anni novanta, Gibson ha raggiunto una notevole fama, da permettersi di rischiare in ruoli difficili come quello che lo vede interpretare Amleto nel film di Franco Zeffirelli. Altri film importanti sono Amore per sempre, Maverick e Air America.
Il ruolo di attore sta stretto a Gibson, che vuole cimentarsi nelle regia, e agevolato dal fatto di poter lui stesso produrre i film attraverso la "ICON entertainment international", sceglie di raccontare in L'uomo senza volto la vicenda di un professore che, sfigurato in volto dopo un incidente, si isola dal mondo, ma che instaura un rapporto di confidenza con un ragazzino a cui presta delle lezioni private.
Questo film, però, è solo la prova generale per il film che segna la carriera di Gibson: Braveheart - Cuore impavido. Girato in Irlanda ma ambientato in Scozia, racconta la storia del patriota William Wallace, che riesce a scacciare gli inglesi dalle terre scozzesi, finendo poi immolato per la causa. Il film fu premiato nella notte degli Oscar del 1995 come miglior film e Gibson ottenne la statuetta come miglior regista diventando uno dei sei attori-registi ad essere riuscito nell'impresa.
La terza sua fatica da regista è un film che ha fatto discutere, La passione di Cristo, che racconta le ultime ore di Cristo e la sua crocefissione sul Golgota. Il film sceneggiato sulla base dei Vangeli e di testi come i diari di Anne Catherine Emmerich e Storia di Cristo dello scrittore Giovanni Papini, è uscito nelle sale nel 2004 e si è distinto come uno dei più grandi successi nella storia del cinema. Il film ha raccolto tanti consensi quanto critiche feroci ma è sembrata chiara la nascita di un genere cinematografico tipicamente "gibsoniano". Molto realismo negli eventi di crudeltà e sangue contraddistinguono la pellicola come già del resto si era visto nel precedente Braveheart e come si vedrà in Apocalypto, l'ultima pellicola di Gibson, uscita a fine 2006. Mentre The Passion era doppiato in latino ed aramaico con i sottotitoli ad accompagnare i dialoghi, Apocalypto presenta i dialoghi nella lingua dei Maya di allora, il Yucateco, anch'essi accompagnati da sottotitoli.
Nel 1995 Gibson presta la voce in un film di animazione della Walt Disney, Pocahontas, al personaggio di John Smith, il conquistatore inglese che si innamora della figlia del villaggio vicino al quale sbarcano i conquistatori alla ricerca dell'oro. Nel seguito del film (Pocahontas II), sarà il fratello Donald a doppiare il personaggio. Nel 2000 Gibson doppia Rocky, il gallo di Galline in fuga, il film in plastilina del duo Lord e Park.

Dopo 6 anni di astinenza dalla recitazione, impiegati come regista, Mel Gibson torna al cinema davanti alla cinepresa. Lavorerà, infatti, con un esperto dell’action movie come Martin Campbell nell’adattamento per il cinema della mini serie del 1985 Edge of Darkness.
Mel Gibson, che ha dichiarato di essere un fan della miniserie televisiva e parteciperà al film anche nelle vesti di produttore, sarà il poliziotto conservatore Ronald Craven la cui figlia attivista viene uccisa. Si immerge allora nelle indagini e scopre la terribile verità celata dietro all’assassinio della ragazza.

Il film, il cui script è firmato da William Monahan, sceneggiatore di The Departed, ha dato inizio alle riprese nel mese di agosto a Boston, coinvolgendo anche la stessa BBC. Mel Gibson ha recitato per l'ultima volta nel 2002 in Signs e in We Were Soldiers, dopodiché l'attore è passato dietro la macchina da presa e ha diretto nel 2004 La Passione di Cristo e nel 2006 Apocalypto.



1977 - Summer City, un'estate di fuoco regia di Christopher Fraser
1979 - Tim - Un uomo da odiare regia di Michael Pate
1982 - Z-Men regia di Tim Burstall e Jing Ao Hsing
1984 - Fuga d'inverno regia di Gillian Armstrong
1988 - Tequila Connection regia di Robert Towne
1990 - Air America regia di Roger Spottiswoode
1995 - Casper regia di Brad Silberling (non accreditato)
1997 - Due padri di troppo regia di Ivan Reitman (non accreditato)
1997 - Favole regia di Charles Sturridge (non accreditato)
1979 - INTERCEPTOR regia di George Miller
1981 - GLI ANNI SPEZZATI regia di Peter Weir
1981 - INTERCEPTOR - IL GUERRIERO DELLA STRADA regia di George Miller
1982 - UN ANNO VISSUTO PERICOLOSAMENTE regia di Peter Weir
1983 - IL BOUNTY regia di Roger Donaldson
1984 - IL FIUME DELL'IRA regia di Mark Rydell
1985 - MAD MAX OLTRE LA SFERA DEL TUONO regia di George Miller, George Ogilvie
1987 - ARMA LETALE regia di Richard Donner
1989 - ARMA LETALE 2 regia di Richard Donner
1990 - DUE NEL MIRINO regia di John Badham
1991 - AMLETO (1990) regia di Franco Zeffirelli
1992 - AMORE PER SEMPRE regia di Steve Miner
1992 - ARMA LETALE 3 regia di Richard Donner
1993 - L'UOMO SENZA VOLTO regia di Mel Gibson
1994 - MAVERICK regia di Richard Donner
1995 - BRAVEHEART - CUORE IMPAVIDO regia di Mel Gibson
1996 - RANSOM - IL RISCATTO regia di Ron Howard
1997 - IPOTESI DI COMPLOTTO regia di Richard Donner
1998 - ARMA LETALE 4 regia di Richard Donner
1998 - PAYBACK - LA RIVINCITA DI PORTER regia di Brian Helgeland
2000 - THE MILLION DOLLAR HOTEL regia di Wim Wenders
2000 - IL PATRIOTA regia di Roland Emmerich
2000 - WHAT WOMEN WANT regia di Nancy Meyers
2002 - WE WERE SOLDIERS regia di Randall Wallace
2002 - SIGNS regia di M. Night Shyamalan
2003 - THE SINGING DETECTIVE regia di Keith Gordon
2004 - PAPARAZZI regia di Paul Abascal
2004 - THE DAY AFTER TOMORROW / BRAVEHEART di Mel Gibson
2006 - UNDER AND ALONE di Antoine Fuqua
2009 - EDGE OF DARKNESS di Martin Campbell